RECENSIONI/REVIEWS
ASSERT-LASER TATTOO REMOVAL SERVICE (audiodrome)
Formatisi nel lontano 1994, gli inglesi Assert sposano la causa hardcore punk in maniera totalizzante, a difendere i valori e i principi di un linguaggio che non vogliono in alcun modo vedere svenduto o privato dei propri connotati distintivi.
Del resto brani come “Patriotic Masturbation”, “Steal Our Values” e “Anti Nazi (Or Apologist)” lasciano ben poco spazio di manovra, gli Assert restano leali ad una visione che vuole l’hardcore punk veicolo privilegiato per esprimere concetti come l’antifascismo, la difesa dei diritti, la lotta alle multinazionali e alla società capitalista. Musicalmente, la formazione dichiara di essere influenzata tra gli altri da autentici culti quali Poison Idea, Conflict, Negative Approach e Motörhead, un buono spaccato di quello che si potrà trovare all’interno del nuovo Laser Tattoo Removal Service, un album viscerale in cui la furia dell’hardcore sposa la velocità del thrash e l’attitudine dell’anarco-punk, per un risultato finale che, pur non sconvolgendo le regole, si lascia apprezzare e va a segno, puro concentrato di energia e rabbia. Come altri compagni di strada, gli Assert non hanno perso la voglia di combattere per i propri ideali e continuano imperterriti a fare ciò che sanno far meglio, con l’ostinazione e la ferocia disperata di chi vede il mondo intorno a sé peggiorare giorno dopo giorno. Ovviamente, le nuove leve del punk e, soprattutto, de
ll’emo sono viste come il nemico da abbattere, simbolo di una gioventù manipolata dai media e incapace di pensare con la propria testa, quindi, in aperta antitesi con l’etica hardcore punk cui gli Assert si ispirano. Sotto questo profilo, Laser Tattoo Removal Service è un disco intransigente, partigiano e persino fazioso, non si rivolge a tutti, ma solo a chi continua una battaglia sotto molti aspetti già persa da tempo, il che non farà mai diventar ricca la band, ma, al contempo, ne rafforza e co
nsolida una credibilità conquistata nel corso degli anni. Ciuffettoni e affini sono pregati di astenersi.
BOOTSTROKE-footbball,drinks e rock’n’roll (audiodrome)
Non serve un genio per comprendere i riferimenti e le influenze dei BootStroke, formatisi a Salonicco dall’incontro tra musicisti già attivi in altre band oi! e in seguito trasferitisi ad Atene: il calcio, le bevute (tra amici) e il rock’n’roll menzionati nel titolo rappresentano da sempre le fondamenta della filosofia skinhead.
Per completare gli indizi va aggiunto l’orgoglio per le proprie origini “working class” e l’adesione all’ideologia hooligan, tutto chiaro ora? La musica segue a ruota, anthem dal fiero piglio streetpunk, cori trascinanti, brani da cantare e ballare con i
propri amici, annaffiati da birra e rabbia verso la società e l’ordine costituito. Insomma, non è un disco particolarmente originale, né ha il tiro dei maestri del genere, eppure Football, Drinks & Rock’n’Roll riesce a divertire e a portare a termine in maniera onesta il proprio lavoro. La qualità principale della formazione è la capacità di trasmettere la propria evidente passione, il che vuol dire essere già a metà strada per colpire al cuore il proprio pubblico d’elezione. Insomma, i BootStroke rappresentano “annessi e connessi” l’universo oi!, il che farà la felicità degli aficionados e farà fuggire a gambe levate tutti i detrattori, che difficilmente troveranno motivo per esaltarsi di fronte ai robusti ma poco aggraziati anthem degli ateniesi. Al solito: loud and proud!
ARGIES- click off (cd) (trublezine)
Se i suoni di stradasono per voi abituali il nome degli Argies non vi sarà certo nuovo. Attivi da 15 anni gli argentini hanno alle spalle una carriera fatta di innumerevoli produzioni in ogni formato e di tanti tour che spesso e volentieri hanno toccato anche l’Italia.
Conosciuti tramite una raccolta di loro brani uscita su KOB Records anni fa (“Great Combat Performances”) e con alcuni pezzi su varie compilation, mi rimbatto in loro adesso grazie all’Anfibio Records di Cremona, che in collaborazione con l’argentina Combative Records, dà alle stampe il loro nuovo album, “Click Off”.
11 tracce (più ghost track) in bilico tra streetpunk e combat rock, in cui il quartetto amalgama alla perfezione potenza e melodia, sapendo essere duro ed incisivo (Lo Que Nos Mueve) nella stessa maniera in cui risulta essere estremamente orecchiabile. Ritmi trascinanti, cori che ti catturano ed una buona capacità anthemica (Una Noche Mas En El Club su tutte) si uniscono senza problemi a momenti più leggeri (Sobre Esclavos y Reyes) che arrivano fino allo skanking clashiano (Saltando El Corral).
In chiusura inseriscono poi una cover ben riuscita di Up Around The Bend dei Creedence Clearwater Revival, unico pezzo in inglese.Su di loro avevo un’ottima opinione, che viene ampiamente confermata da questo “Click Off”!
Tracklist:
01.7.62
02.Nuestra Llamada
03.Veni, Vidi, Vici
04.Saltando El Corral
05.Click Off06.Una Noche Mas En El Club
07.Terror Al Desnudo
08.Lo Que Nos Mueve
09.Sobre Esclavos y Reyes
10.El Eco De Tu Voz
11.Up Around The Bend
KLASSE KRIMINALE-oi! una storia (cd) (trublezine)
Avevo 16 anni quando li ascoltai per la prima volta, 20 quando li vidi e conobbi Marco.
Al pari di molti altri gruppi che sono via via entrati nelle mie orecchie, che ho amato e che hanno segnato la mia vita, da subito furono una band che mi parlava in maniera diretta e nelle cui parole ritrovavo facilmente me stesso e tanti momenti della mia esistenza.
Altri 16 anni esatti sono trascorsi e, a differenza di quasi tutte le altre band che per me sono/sono state importanti (che o si sono sciolte, o si sono svuotate perdendo senso di esistere o semplicemente hanno smesso di interessarmi), i Klasse Kriminale, ancora una volta, sono qua con un cd nuovo in cui raccontano una storia (quella dello stylish kid) che, ancora una volta, racconta di chi la sta ascoltando.
Non in tutto e per tutto, ovvio, ma trovo davvero incredibile come a volte anche solo poche parole possano toccarti così a fondo e farti rivedere te stesso nella precisa identica situazione che stanno descrivendo.
Fatta questa lunga premessa personale (il cui senso è: questo è un gran bell’album, grazie KK) aggiungo solo che rispetto all’ultimo lavoro del 2007, caratterizzato da un ritorno all’Oi! crudo ed alle tematiche prettamente skin, qua si tratta di punk nel suo aspetto più clashiano, sia come sound (con tanto di qualche episodio skanking ed intermezzi dub, ma pure di momenti decisamente duri e tirati) sia come liriche, e per questo lo apprezzo molto di più. Ciò che invece si è mantenuto è l’alto livello di produzione e registrazione, che giova non poco alla causa di un album che per una band dalla storia infinita come i KK, ha davvero un senso.
Quante punk band di strada, nel 2010, riescono ancora a fare altrettanto?
Ultima nota: il cd è disponibile anche in edizione speciale (limitata a 300 copie) in digipack con allegato il fumetto di Oi! Una Storia.
Tracklist:
01.The Stylish Kids
02.La Musica della Strada
03.Destroy Babylon
04.Eravamo Contro
05.Tradito
06.Con Le Spalle al Muro
07.Solo Un Cuore
08.Faccio Io I Miei Dischi
09.We Want Punk!!!
10.Dr. Martens
11.Nessuno Dice Niente
12.Eroi Finiti
13.Devo Farlo Io?
14.Uniti Si Vince
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